giovedì 11 febbraio 2010

Presidentessa è meglio?


Angela Merkel, premier tedesco. Michelle Bachelet, Presidente del Cile. Cristina Fernandez de Kirchner. Presidente dell’Argentina. Mary McAleese, Presidente della Repubblica d’Irlanda. Laura Chinchilla, Presidente del Costarica. Johanna Sigurðardottir, Primo Ministro d’Islanda. Gloria Macapagal-Arroyo, Presidente delle Filippine. Dalia Grybauskaite, Presidente della Lituania. Ellen Johnson-Sirleaf, Presidente della Liberia. Queste sono solo alcune delle donne che attualmente governano nazioni di cinque diversi continenti (manca solo l’Oceania). Sono davvero lontani i tempi in cui Mafalda, il famoso personaggio dei fumetti inventato da Quino, si stupiva che non ci fossero donne a ricoprire la carica presidenziale.

                     
Oggi sembra addirittura che le donne siano più capaci, più equilibrate e soprattutto più oneste dei loro colleghi uomini. Sono attente all’ambiente, poco inclini alla guerra e dotate di una spiccata coscienza civile che le porta ad ottenere rilevanti risultati soprattutto nel sociale. E’ questa quindi la soluzione per un futuro del mondo più ”roseo”? E’ presto ancora per dirlo, sia perché è sempre pericoloso fare di tutta l’erba un fascio, sia perché i numeri non ci consentono ancora di generalizzare. Infatti siamo ancora lontani dal 50% di paesi del mondo governati da donne, che permetterebbe un confronto più evidente con i loro omologhi uomini. Al momento potrebbe trattarsi di “emersione delle eccellenze”, fenomeno che si è storicamente verificato ogniqualvolta gli appartenenti a delle “minoranze” hanno cominciato ad occupare posti di responsabilità. I primi, forgiati dalle difficoltà di emergere, sono quasi sempre stati i migliori.
Sulla questione, ho due differenti idee, una più "razionale" e l'altra più "istintiva".


Razionalmente, io penso che individui, di qualunque sesso, razza, o opinione politica, aventi le stesse possibilità di affermazione (diritto, purtroppo, non ancora acquisito universale) siano, alla lunga, destinati ad equivalersi.

Istintivamente, invece, penso che le donne siano potenzialmente capaci delle più grandi imprese (ma, forse, anche delle peggiori nefandezze) che ancora nessun uomo è riuscito ad immaginare.

E voi, cosa ne pensate? Anche sugli esempi citati si potrebbe discutere se si tratta in tutti i casi di eccellenze positive. Al riguardo si può essere fan di una piuttosto che di un’altra, dipende dal giudizio che diamo sulla loro storia e sul loro operato.

Dite comunque la vostra.

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