martedì 12 gennaio 2010

Un gran pezzo DUOMO


Prendere in faccia qualcosa in metallo fa male. Che questo qualcosa rappresenti il simbolo della tua città, forse fa peggio. Ma se la solidarietà unanimamente ricevuta dal mondo politico per questo episodio si può trasformare in via libera per l'immunità (o impunità?) e le leggi ad personam, allora forse valeva la pena di ricevere sui denti anche il Duomo in scala 1:1.
In questa storia ci sono parecchie stranezze, e comunque la si veda , c'è sempre qualcuno che si è comportato male, anzi malissimo. Infatti, se tutto quello che ci ha mostrato la TV è vero, gli uomini della scorta sono responsabili dell'accaduto almeno quanto l'attentatore.
Non è stato un gesto improvviso, il lanciatore teneva l'oggetto bene in vista, "bilanciandolo" come fa un giocatore di pallanuoto prima di scagliare il tiro. Ma dove stavano guardando, per  non vederlo? E poi, quale scorta consente al proprio protetto di uscire dall'auto dopo un attentato, col pericolo di ricevere il "colpo di grazia"? Non è più sensato correre subito al più vicino pronto soccorso (e non a quello a 12 Km)?
Se invece si è trattato di una messinscena, come non mi sento di potere escludere a priori, allora molte cose tornano, ostentazione delle ferite compresa. Ma in questo caso sarebbero condannabili (anche penalmente, per procurato allarme) gli ideatori e gli attori di questa vergognosa fiction.  Quello che è certo è che la statuetta non si trova più, e nemmeno tutte le altre simili. Pare siano andate a ruba.