lunedì 13 luglio 2009

Democrazia in pericolo

Qualche giorno fa è apparsa sul quotidiano statunitense "Herald Tribune" una intera pagina in cui era riportato il testo che vedete qui sopra. Vi allego la traduzione del pezzo, che ha per committente Antonio Di Pietro, e fate le vostre considerazioni.


La democrazia è in pericolo in Italia


In Italia il Governo Berlusconi ha proposto e fatto approvare la legge 128 detta: “Lodo Alfano”, dal nome del ministro della giustizia Angelino Alfano.
Il Lodo Alfano rende improcessabili quattro cariche dello Stato italiano: il Premier,il Presidente della Repubblica, i presidenti di Camera e Senato.
Il Lodo Alfano è stato voluto da Silvio Berlusconi per non essere processato per corruzione di un testimone da cui ottenne false deposizioni in due differenti processi.
Il 17 febbraio 2009 l’avvocato david Mills, corrotto da Berlusconi, è stato riconosciuto colpevole e condannato a 4 anni e sei mesi.
Senza il Lodo Alfano, Berlusconi potrebbe quindi essere condannato come corruttore.

Il Lodo Alfano è incostituzionale, come dichiarato da oltre 100 costituzionalisti, poiché viola l’articolo 3 della Costituzione italiana secondo cui “tutti i cittadini sono uguali secondo la legge”.
Il 6 ottobre 2009 la Corte Costituzionale deve pronunciarsi sulla costituzionalità della legge, e se sarà dichiarata incostituzionale Berlusconi sarà giudicato con l’accusa di corruzione nei confronti di David Mills.

Berlusconi e il ministro della giustizia Alfano sono stati invitati a cena da un giudice della Corte Costituzionale, Mazzella, cena a cui ha partecipato un altro giudice, Paolo Maria Napolitano. L’incontro è stato scoperto da un giornalista ed i partecipanti hanno confermato la loro presenza. Non è ammissibile che due giudici e il possibile beneficiario delle loro decisioni si vedano in privato e di nascosto dalla pubblica opinione in prossimità del giudizio su una legge da cui dipende il futuro dello stesso Berlusconi.

Faccio appello alla comunità internazionale affinché diffonda queste informazioni ed eserciti pressioni per ripristinare i principi di libertà democratica e di indipendenza della Corte Costituzionale per evitare che l’Italia si trasformi da democrazia a dittatura di fatto.

Antonio Di Pietro









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